Chiesa del Sacro Cuore

La parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, la più antica dello scalo di Rossano, comprende la zona che si estende dalla ferrovia al mare e dal torrente Colognati al Grammisato. Son presenti due chiese: quella del Sacro Cuore e quella intitolata alla SS Vergine Maria Stella del mare.

La chiesa del Sacro Cuore è sita in Viale S. Angelo, e fu la prima sede dei padri Giuseppini al loro arrivo a Rossano, oltre che il primo centro pastorale di Rossano Scalo durante il secondo dopoguerra.

La costruzione della chiesa fu voluta dall’Arcivescovo Giovanni Scotti (1919-1930) che ebbe appena il tempo di vederla sorgere dalle fondamenta nel 1924, anno in cui fu posta la prima pietra.

Il suo successore, Mons. Domenico Marsiglia (1931-1948), in meno di un anno dal suo ingresso in Diocesi, completò i lavori e affidò la Parrocchia al giovane sacerdote Silvio De Cola. Nel frattempo, il 4 novembre 1950,  ottenuto il riconoscimento civile, l’arcivescovo Giovanni Rizzo (1949-1971), costatando l’espansione dello Scalo, che proprio in quegli anni stava dando vita ad una accelerata urbanizzazione, passò il testimone ai Padri Giuseppini.

Con il tempo l’edificio, logorato dalle intemperie e devastato dall’alluvione del 1974, venne chiuso al culto perché considerato pericolante. Sarà il nuovo arcivescovo di Rossano S.E. mons. Antonio Cantisani a ricostruire la chiesa.

La chiesa del Sacro Cuore – prima metà del ‘900
La chiesa del Sacro Cuore – navata destra – 1950 circa

Il 1 Gennaio 1977 venne affidata al novello parroco, padre Michele Gilardi che, sostenuto dalla cordiale e generosa collaborazione dei confratelli, nonché dalla popolazione, completò il restauro della chiesa riportandola alle sue originarie fattezze e linee architettoniche, e realizzando gli spazi soprastanti la navata sinistra.

Padre Michele Gilardi
Chiesa del Sacro Cuore dopo il 1° restauro

La data del 17 Giugno 1977, festa del “Sacro Cuore”, segna la solenne riapertura al culto della Chiesa, nel compiacimento unanime della celebrazione eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo e acclamata da una folla di fedeli esultanti. Venne aperta, inoltre, una sezione di scuola materna per i bambini più bisognosi; iniziarono così, i corsi di catechismo in preparazione alla prima Comunione e alla Cresima.

Padre Michele Gilardi durante la catechesi

Nel 1988 la Parrocchia passò al clero diocesano, e dopo un biennio di cura pastorale da parte di don Franco Milito (dal 2012 vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi),

Mons. Franco Milito

 

venne nominato parroco don Domenico Strafaci detto Mimmo, il 1 Gennaio 1991.

Don Mimmo Strafaci

Quest’ultimo contribuì con il suo stesso impegno, lavoro e dedizione alla modernizzazione della chiesa. Nonostante diroccata non fu mai chiusa al culto; solo dopo qualche anno dalla sua nomina a parroco, nella notte tra Pasqua e pasquetta del 1994, il tetto della navata centrale crollò. La chiesa rimase tuttavia aperta e, rifugiandosi in una navata laterale, Don Mimmo continuò le celebrazioni con i fedeli. Iniziarono subito i lavori di restauro smontando le vecchie assi e montando le nuove capriate con legno proveniente da Serra San Bruno. Le capriate furono realizzate con l’aiuto dello stesso Don Mimmo e grazie alla collaborazione della Centrale Enel, e la copertura fu ultimata a novembre dello stesso anno.

Capriate ultimate – realizzazione della volta a botte sopra l’altare

Con l’occasione seguirono ulteriori restauri che portarono la chiesa allo stato in cui è oggi: fu raddoppiata l’apertura delle finestre laterali al pian terreno (quelle della navata destra erano addirittura murate, vedi foto in alto) in modo tale da far entrare più luce, e creata per ognuna la volta a botte; fu realizzato il salone soprastante la navata destra (fino ad allora vi era una copertura in tegole, vedi foto in alto) e realizzato il nuovo campanile, che consente l’accesso al piano superiore tramite la scala interna, e che con le sue 7 campane (di cui la più piccola proveniente dalla chiesetta della SS Vergine Maria Stella del mare) intona tutt’ora melodie e canti nella tonalità di Si bemolle; scelse appositamente questa scala poiché, come scrisse San Paolo, “Gesù è stato il SI di Dio”. L’esperienza e le competenze di Don Mimmo, grazie al precedente impiego di giovane operaio, gli permisero di saldare l’intera struttura in ferro che sorregge le campane, e realizzare le colonne a scalare del campanile. Del vecchio campanile crollato, l’unica campana ritrovata è stata restaurata e installata presso la chiesetta della SS Vergine Maria Stella del Mare in località Lido Sant’Angelo.

Realizzazione del nuovo campanile

Venne subito dopo costruito il porticato a 8 colonne e con 3 accessi, uno principale al centro, e 2 laterali.

Le vecchie ante del portone principale furono restaurate e riutilizzate: sono oggi le porte delle sacrestie. Fu costruita la cantoria, che collega il salone soprastante la navata destra con le aule della catechesi soprastanti la navata sinistra. Solo in seguito fu sostituita la pavimentazione in mattoni di cemento con il marmo e create le canalizzazioni di areazioni sotto la pavimentazione.

Nel gennaio del 1995 venne affisso il crocifisso, proveniente dal lavoro di uno scultore di Ortisei, in legno di tiglio. Purtroppo negli anni seguenti, a causa dell’inconsapevolezza del pregio di quel legno, è stato erroneamente verniciato.

Crocifisso in legno di tiglio

Nel 2000 venne sostituita la vetrata del rosone, raffigurante il Sacro Cuore di Gesù e la dicitura “Dio è Amore”.

Rosone

 

Successivamente, il 30 luglio del 2012 venne posto alla guida della Parrocchia don Umberto Sapia.

Don Umberto Sapia

Il 9 agosto del 2022 è stato nominato parroco don Domenico Laurenzano detto Mimmo, tutt’ora in carica.

Don Mimmo Laurenzano

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